Intervista a Giorgio Benvenuto. Sindacati e partiti, i cosiddetti corpi intermedi, dice Benvenuto, sono pieni di difetti da correggere, ma sono nel sistema. Il loro indebolimento sta favorendo le forze antisistema. Il lavoro oggi vive una forte contraddizione. Abbiamo l’industria 4.0, benissimo. Ma se devo puntare a un paese che deve investire nella tecnologia, nel digitale, non puoi avere una politica sul mercato del lavoro contrastante. Se tu esalti il precariato, l’incertezza, come si può pensare di avere un giovane impegnato in una industria che richiede grandissima professionalità? È una contraddizione spaventosa. Abbiamo avuto una fase, soprattutto negli anni ‘60-‘70, in cui i giovani sono entrati nel mondo del lavoro e hanno cambiato il paese. Oggi non è così. Il jobs act ha un vizio di origine, ha una carica ideologica contro il sindacato, considerato inutile. E poi una legge non crea posti di lavoro, una legge non risolve i problemi della sicurezza sul lavoro. L’errore è stato imboccare fin dall’inizio questa strada. Hanno pensato a una scorciatoia, invece era un vicolo cieco. Dai vicoli ciechi si esce tonando indietro. La riforma Boschi era contraria agli stessi principi del Pd, ben evidenziati anche nella sua Carta dei valori, dove c’è scritto che mai e poi mai avremmo fatto una riforma di parte. E non sono pentito del mio No