Su 16,6 miliardi di tagli di spesa, nella legge di stabilità ben 8,1 (il 49% del totale) sono a carico di comuni, province e regioni, senza contare il taglio di 1 miliardo delle risorse per il piano azione coesione. Senza dubbio positivo è invece l’intervento di riduzione degli obiettivi del patto interno di stabilità, che vale 2,9 miliardi di euro di spazi di spesa in più per comuni, province e città metropolitane a partire dal 2015. Se si considera anche la conferma del patto verticale incentivato (che vale 1 miliardo), l’abbattimento degli obiettivi arriva a circa l’85 per cento in media.