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Roberto Seghetti

Fassina: redistribuire il tempo di lavoro e formare meglio i giovani. Le ricette degli anni Novanta non servono più di fronte al cambiamento che ci aspetta.

I mutamenti provocati dalla globalizzazione, dall'aumento delle disuguaglianze frutto delle politiche liberiste e dalle nuove tecnologie stanno accelerando. Non siamo di fronte alla fase bassa del ciclo economico, ma a un cambiamento strutturale. E le ricette degli anni '80 e '90 non servono più. Il nuovo libro di Stefano Fassina.

L'Italia frena. Caro Renzi, possiamo farcela, ma bisogna pensare di più all'economia reale.

Altro che flessibilità. La Germania deve fare i compiti a casa, spendere e trainare il rilancio d’Europa. E l’Italia deve mettere in campo ingenti investimenti e riduzioni di imposta, oltre alle risorse per chiudere in linea i conti pubblici nel 2014 e nel 2015. Si può fare. L’Italia ne ha la forza e la possibilità. Ma se non si vuol fare macelleria sociale (per esempio sulle pensioni oltre i 3.000 euro lordi) o limitarsi ad aiutare evasori ed esportatori di capitali in cambio di un po’ di soldi, di risorse se ne possono trovare nella dimensione adeguata solo se si aggredisce l'unico tesoro rimasto davvero intatto: l'evasione fiscale.

Senza una politica economica e industriale che tenga presente il problema del Sud, l'Italia dice addio alla crescita.

L'ultimo rapporto Svimez presenta una situazione drammatica: il numero dei posti di lavoro è tornato a 5,8 milioni, il dato più basso dal 1977; Il prodotto pro capite si è ridotto alla stessa consistenza che aveva nel 2003; i consumi sono crollati, compresi quelli alimentari; il numero delle famiglie cadute in povertà è raddoppiato.

Le ricette dei tecnici non sono tutte uguali ma hanno tutte un segno politico. Fa bene Renzi a tenere fermo il primato del governo e del Parlamento.

Nel dibattito sul rapporto tra tecnici e politici ci si dimentica troppo spesso che i tecnici del Tesoro e della Ragioneria generale dello Stato hanno avallato durante i governi di Berlusconi le scelte politiche e tecniche che hanno portato l'Italia al disastro, con tagli lineari, cancellazione della lotta all'evasione e altri errori determinanti.

Le infrazioni della Germania mandano l'Europa in stagnazione. L'Italia deve rilanciare gli investimenti pubblici.

L'Italia deve avere uno scatto di reni per risollevarsi. Ma l'Europa deve imporre a Berlino di modificare gli squilibri della propria bilancia commerciale, come prevedono i regolamenti comunitari.

Le proposte di Bersani per rilanciare la crescita.

Da un'accresciuta sovranità europea al cambiamento della politica economica Ue, Da un pacchetto di misure, da tenere fuori dal patto di stabilità, per incentivare gli investimenti privati in ricerca, riqualificazione ambientale e altre iniziative del genere, all’individuazione di indirizzi di politica industriale per sostenere i comparti industriali di fronte alle sfide tecnologiche e di organizzazione. Dall’abolizione di molte autorizzazioni inutili e all’autocertificazione per le imprese al varo di una politica fiscale come quella proposta dal Nens, fino alle riforme economiche da varare quanto prima: il contratto di lavoro a tutela crescente, la riforma della giustizia civile, la ripresa delle liberalizzazioni e delle iniziative per agevolare i consumatori. Quanto alla riforma del Senato...

Visco: un errore chiedere flessibilità. Bisogna fare una battaglia esplicita per cambiare la politica europea. In Italia altro che pensioni, fondamentale la lotta all'evasione.

Ha fatto Bene Renzi a smentire la richiesta di flessibilità e l'intervento sulle pensioni, perché sarebbero due errori. In Italia basta tagli con l'accetta alla spesa pubblica, figli di una visione ideologica che ha prodotto solo guai. Pensare oggi a toccare le pensioni significa comprimere i consumi. Le riforme sono necessarie, ma è illusorio pensare che bastino per produrre più crescita. Per averla deve cambiare la politica europea, la Germania deve consumare di più e vanno fatti massicci investimenti pubblici in tutti i paesi. In Italia le risorse per ridurre le tasse, come è necessario, si possono trovare riducendo l'evasione fiscale.

Dopo la tempesta finanziaria. Le multe salate non scalfiscono la corsa al rischio (per il profitto) delle grandi banche.

Bank of America, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Citi Group sono solo gli ultimi casi. Ma la Borsa le premia. Le regole lasciano margini per una sostanziale libertà di azione. L'ammontare delle attività rischiose non si riduce e cresce il numero dei segnali di pericolo.

Il fantasma di una "stagnazione secolare" si aggira per l'Europa

La prima asta Tltro della Bce si è risolta in un mezzo flop. Il Fondo monetario internazionale scrive che il rischio di una "stagnazione secolare" in Europa non si può escludere.

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