Alleanza inedita fra Apple, Google e Disney. Nasce un nuovo colosso dell’entertainment. Sono questi i miracoli laici del mercato e dei cartoni animati della Disney. Dopo anni di rivalità senza esclusioni di colpi, Apple e Google per la prima volta hanno stipulato un accordo di sfruttamento congiunto dei prodotti della major. Il patto di collaborazione non ha precedenti nella storia dei due colossi della tecnologia. I consumatori che compreranno i film della Disney sui negozi virtuali sul web di Apple iTunes e di Google Play Store potranno vedere il prodotto su ogni tipo di device, indipendentemente dal sistema operativo usato. A partire da martedì gli appassionati della Disney potranno scaricare dall’applicazione “Disney Movies Anywhere” un film e vederlo su tutte le piattaforme. Fino ad ora Apple aveva impedito che i prodotti venduti su iTunes potessero essere visti con altri sistemi. Google aveva fatto lo stesso, limitando il consumo ai device dotati di una piattaforma Android, diretta concorrente di Apple. Sembra una notizia riservata agli operatori di mercato ma le implicazioni riguardano il modo stesso del consumo di prodotti dell’audiovisivo. Il VOD, Video On Demand, sta conquistando fette crescenti di mercato e la concorrenza sta diventando spietata. Il mondo dei broadcaster tradizionali sta subendo l’aggressione dei nuovi operatori come Netflix (lo stesso che ha prodotto serie tv di successo mondiale come “House OF Cards”). Le restrizioni geografiche (per esempio Netflix può essere visto solo in alcuni paesi) e quelle di sistema (come quelle di Google e di Apple) avevano in qualche modo calmierato il mercato e impedito la nascita di situazioni di monopolio. La decisione di Apple e Google adesso potrebbe cambiare di nuovo le regole internazionali dello sfruttamento di opere dell’ingegno. La Disney fa parte di un consorzio di major. Si chiama “Ultraviolet” e ha lo scopo di permettere ai consumatori di comprare e vedere film senza le restrizioni imposte dalle società di tecnologia. Insieme con la Disney, fanno parte di “Ultraviolet” tutte le major più importanti di Hollywood come Time Warner Inc.’s, Warner Bros. e Sony Corp.’s Sony Pictures Entertainment. Finora, però, non erano state capaci di convincere Apple ad unirsi a “Ultraviolet”. La quota di mercato nel settore del VOD detenuta da Apple è impressionante: più del 60%. La posizione di Disney favorevole alle sinergie proposte dal consorzio “Ultraviolet” ha fatto capitolare alla fine anche la Apple. La società fondata da Steve Jobs infatti, già da alcuni anni, è coinvolta nella proprietà della Disney. Il nuovo accordo ha dato vita ad un nuovo colosso dell’entertainment. “Siamo curiosi di vedere cosa potrà fare un consumatore con i titoli di sei major cinematografiche”, ha detto Mark Teitell, il capo di “Ultraviolet”. Le nuove alleanze che nascono ad Hollywood e che uniscono le tecnologie come quella di Google o di Apple insieme con la più grande fabbrica di contenuti del mondo mettono a rischio le strategie editoriali degli altri paesi. Concorrere diventerà sempre più difficile e la libertà di scelta si restringerà ulteriormente. Mentre in Usa tutti corrono verso le nuove frontiere del mercato, il sistema editoriale italiano arranca e sembra invecchiare di dieci anni ogni giorno che passa.
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