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Settimana cruciale per la manovra 2019

24/09/2018
Giovedì la Nota di aggiornamento al Def

Quella che si è appena aperta sarà una settimana decisiva in vista della stesura della manovra. Per giovedì 27, infatti, è prevista l’approvazione in Cdm della Nota di aggiornamento al Def. La Nota è il documento in contenente gli ultimi aggiornamenti sulle previsioni economiche inserite nel Def, sulla base delle informazioni più recenti estrapolate dal quadro macroeconomico. Il dossier va quindi ad aggiornare le proiezioni e gli obiettivi in relazione a quanto raccomandato dal Consiglio dell'Unione Europea, per quanto concerne il programma nazionale di stabilità e di riforma. Il testo che uscirà giovedì conterrà con tutta probabilità le nuove stime (al ribasso) di crescita del Pil e i nuovi obiettivi di deficit e debito. Vale a dire la cornice della legge di bilancio 2019, che dovrà essere varata per metà ottobre e che si aggirerà attorno ai 25-30 miliardi. L’obiettivo più complicato darà quello di tenere assieme gli obiettivi più impegnativi promessi dai due Vice premier Di Maio e Salvini, dalla correzione della legge Fornero, che dovrebbe prevedere “quota 100” con cui molte imprese intendono risolvere buona parte delle proprie crisi aziendali, il reddito di cittadinanza che dal 1 gennaio dovrebbe aumentare le pensioni minime a 780 euro, ma solo “per gli italiani” ha sottolineato il ministro del Lavoro oggi intervistato da “il Fatto”, e la flat tax che dovrebbe riguardare inizialmente solo le Partite Iva e le imprese individuali fino a 50mila euro. Ora resta da vedere se verranno reperite tutte le risorse necessarie alla realizzazione di quella che sarà una manovra impegnativa e anche un po’ “elettorale” in vista del supersondaggio rappresentato dalle elezioni europee di Maggio prossimo. Sarà infatti quella l’occasione in cui si misureranno i rapporti di forza interni alla grande coalizione gialloverde.
C’è da dire che le misure di politica economica annunciate, e che probabilmente verranno adottate, difficilmente produrranno quell’effetto anticiclico di cui avrebbe bisogno il sistema produttivo e industriale italiano, marchiato da anni di desertificazione contrastati solo timidamente tramite provvedimenti di natura fiscale e mai con investimenti di qualità che avrebbero prodotto ben altro moltiplicatore e ben altra crescita. Per ridurre le tasse, invece, come ha scritto a più riprese il Presidente del Nens Vincenzo Visco le risorse si potrebbero reperire facilmente con una robusta lotta all’evasione fiscale, il cui ammontare si aggira attorno ai 130-150 miliardi, supportata dai nuovi mezzi che la tecnologia mette a disposizione. Secondo l’ex ministro dei governi Prodi l’evasione potrebbe essere dimezzata in due anni. Ma manca, come sempre la volontà politica ed è per questo che si preferisce aizzare la guerra tra ultimi e penultimi anziché andare a cercare la ricchezza laddove la si può trovare. 

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