La Banca centrale europea ha indicato ieri la tabella di marcia verso la fine del Quantitative easing dopo "un'attenta valutazione dei progressi fatti" la cui conclusione è che l'aggiustamento dell'inflazione verso l'obiettivo è "sostanziale". Lo ha dichiarato il presidente della Bce Mario Draghi, aggiungendo che la Banca centrale europea “è pronta a rivedere i propri strumenti di politica monetaria” “se fosse necessario per assicurare il necessario livello di stimolo monetario”. Per una ripresa sostenuta dell'inflazione serve ancora "un significativo stimolo monetario" – ha quindi sottolineato Draghi. La decisione presa oggi sulla riduzione del Qe mantiene "un ampio grado" di accomodamento nella politica monetaria.
Il presidente della Bce ha rilevato come le “incertezze per l'economia dell'Eurozona” siano aumentate "senza dubbio" e in alcuni paesi la fase di debolezza mostrata dagli ultimi dati “potrebbe protrarsi nel secondo trimestre”. Tuttavia, per Draghi, "la forza sottostante dell'economia" non appare minacciata. Gli acquisti di titoli del Qe "non stanno sparendo, restano parte degli strumenti di politica monetaria" che "potranno essere usati in particolari frangenti", ha sottolineato il presidente della Bce.
Gli acquisti di debito pubblico che hanno fatto la differenza per tanti Paesi come l'Italia si dimezzeranno fra ottobre e dicembre per essere azzerati dal 2019 in avanti.
Qui sotto la Nota integrale della Bce
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