La corsa contro il tempo per ridurre le emissioni di CO2 delle automobili vede al primo posto Toyota e Volvo. La Fiat sarebbe in ritardo rispetto alle scadenze fissate dall’Unione europea, e cioè meno di 95 grammi al chilometro entro il 2021, ma agli ultimi posti vi sarebbero Yundai, General Motors e Bmw. Lo afferma uno studio del think thank «Transport & Environment» basato sui dati raccolti dall`Agenzia europea per l`ambiente per il 2013. Oltre alle emissioni complessive per marca, il lavoro ha messo sotto osservazione il tasso annuo di riduzione della CO2 che serve a misurare i progressi di ogni costruttore verso l`obiettivo del 2021. In base alla ricerca di «T&E» la Fiat arriverebbe all`appuntamento dei 95 grammi per chilometro un anno più tardi della scadenza fissata dall’Unione europea, General Motors e Bmw nel 2024 e Hyundai nel 2025.
In anticipo su tutti sarebbero invece Toyota e Volvo, che se continuano con lo stesso trend di oggi arriveranno alla meta tra quattro anni. Peugeot-Citroen, Renault, Ford e Daimler coglieranno l’obiettivo nel 2020. Volkswagen e Nissan saranno in regola esattamente per la scadenza europea, il 2021. Rispetto a qualche tempo fa l`industria ha già fatto comunque passi da gigante. Sempre l`osservatorio di Transport & Environment, che non è mai stato tenero con il mondo dei trasporti, conferma i progressi: Bruxelles aveva fissato per il 2015 un tetto di 130 g/km di CO2. Il traguardo è stato tagliato due anni prima. Dal 2008 (anno nel quale sono state introdotte le prime regole antiCO2) il tasso medio di riduzione è stato del 3,7 per cento all`anno contro 1’1,7 di prima.
In futuro, però, bisognerà anche verificare quanto peseranno i bonus ambientali previsti per favorire la diffusione delle auto elettriche, che potrebbero favorire alcune case compensando le più pesanti emissioni di modelli più inquinanti (Suv o berline superlusso).
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